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Cactus Jack x Barcellona la racconteremo ai nostri nipoti

Una collezione che non poteva uscire in un momento migliore

Cactus Jack x Barcellona la racconteremo ai nostri nipoti  Una collezione che non poteva uscire in un momento migliore

Barcellona - Real Madrid. I blaugrana, feriti e appena usciti dalla Champions League dopo una partita destinata a entrare negli annali contro l’Inter, si presentano all’ennesimo Clásico con una Copa del Rey già in bacheca, conquistata appena due settimane prima proprio contro il Real. Ora resta un solo obiettivo: assicurarsi anche LaLiga. Fondamentale, quindi, lo scontro al Montjuïc contro le Merengues: una vittoria permetterebbe al Barça di portarsi a +7 e ipotecare il titolo già nella prossima giornata. Le telecamere dello stadio, a ogni gol dei blaugrana (ben quattro, in un match terminato 4-3), a ogni skill di Lamine Yamal e Raphinha, inquadrano un duo decisamente fuori dall’ordinario: Joan Laporta e Travis Scott.

Il rapper texano è volato da Houston a Barcellona per l’ennesimo capitolo della partnership tra Spotify e il club catalano, che ha visto il logo di Cactus Jack – l’etichetta musicale fondata da Scott – apparire sulla maglia da gioco. Possiamo ormai dirlo con certezza: dare priorità al logo di Cactus Jack anziché a quello di Taylor Swift si è rivelata una mossa di brillante astuzia da parte di Spotify e del Barcellona.

La rinascita del Barcellona

Ma la collaborazione tra Cactus Jack e il Barça è già entrata nella storia. Perché consacra la coolness del club, smarrita solo per qualche mese, ma soprattutto perché chiude un cerchio – quello tra calcio e pop culture – e ne apre un altro: dà il via a tutto ciò che accadrà nei prossimi 365 giorni, con il conto alla rovescia verso il Mondiale nordamericano del 2026. Un evento che, in termini di clamore, iniziative, merchandising e celebrity culture, ha molto da imparare da questa partnership tra Travis Scott e il Barcellona. 

Dunque, se il Barcellona è tornato a essere la squadra più cool di sempre – sì, proprio quel Barcellona che a gennaio 2025 metteva all’asta pezzi del vecchio Camp Nou, diventando lo zimbello di mezza Europa, e che poco dopo vedeva Hansi Flick vietare ai propri calciatori i tunnel fits – lo si deve anche all’aura inarrestabile di giocatori come Jules Koundé, Raphinha e Lamine Yamal. Un’aura che ha permesso al club – almeno a livello percettivo – di guarire. Di tornare sui propri passi in un lampo, di aprire un nuovo capitolo nel macrocosmo del calcio, e naturalmente di conquistare due trofei che sembrano inaugurare una nuova, gloriosa era blaugrana. Il merito è anche di una società lungimirante, che nel 2022 ha siglato una partnership da 180 milioni complessivi con Spotify: un accordo che va ben oltre i contratti commerciali a cui siamo abituati.

La collaborazione tra Cactus Jack e Barcellona riscrive le regole

Spiegare il perché è molto semplice. Innanzitutto, ha americanizzato il più europeo dei club, portando a Barcellona la cage, vista di recente al Coachella e, ancora prima, negli Stati Uniti con Edgar Davids. Poi, perché ha tenuto un concerto il giorno prima della partita: conosciamo bene lo stile di Travis Scott – la sua veemenza, la sua energia sul palco – ed è stato un modo incredibile per caricare i tifosi e la squadra. Un'iniziativa del tutto inedita per un club di calcio, che raramente si associa in modo così profondo a un artista di questo calibro. Ma il dettaglio più interessante è forse un altro: Travis Scott è apparso entusiasta della collaborazione. Nonostante fosse una performance legata a obblighi contrattuali con lo sponsor, la sua presenza sul palco dello spazio artistico ESKLANDESTINO, nel giorno di presentazione di una capsule collection che va ben oltre il concetto di collezione, ha mostrato un coinvolgimento reale. Una capsule che – più di ogni altra – riscrive le regole.

La maglia da gioco, sia nella versione Home che Away, nata dalla collaborazione tra Travis e il Barcellona, è ovviamente andata sold out e ora viene rivenduta a cifre esorbitanti su piattaforme come StockX. Il resto della capsule, invece, disponibile solo sull'e-commerce dell’artista, è ancora acquistabile. Ed è proprio questo che apre un discorso meritevole di essere approfondito, soprattutto in vista del Mondiale 2026. In una nostra intervista esclusiva – in uscita il prossimo mese – Doug Bierton, fondatore di Classic Football Shirts, ci ha raccontato come ciò che si profila all’orizzonte, con l’imminente Coppa del Mondo in Nord America, sia una vera rivoluzione nel merchandising: le maglie da calcio potrebbero diventare oggetti cult, alla pari di un cappellino dei New York Yankees o di una canotta dei Los Angeles Lakers. La collaborazione tra Travis Scott e il Barcellona, in fondo, è solo un assaggio di ciò che vedremo nei prossimi 365 giorni.

Ecco, la collaborazione tra Cactus Jack e il Barcellona la racconteremo ai nostri nipoti, perché rappresenta una vera cesura storica. Chiude un discorso già avviato, ma soprattutto getta solide basi per il futuro del calcio. È la manifestazione concreta di un’evoluzione ormai necessaria: l’integrazione definitiva dell’intrattenimento all’interno del calcio. Un intrattenimento di qualità, capace di essere percepito come un evento generazionale, autentico, di rottura. Altroché Kings League: vogliamo più abbracci tra Lamine Yamal e Travis Scott a fine partita.