
Beats by Dre è (ancora) in fissa con il calcio
Kobe Mainoo e Cole Palmer sono gli ultimi due testimonial
04 Giugno 2025
Il rapporto tra calcio e Beats by Dre non accenna ad affievolirsi ma anzi si rafforza sempre di più con il passare del tempo. Gli ultimi due giocatori in ordine di tempo ad essere diventati ambassador del brand sono Kobe Mainoo e Cole Palmer. Il centrocampista del Manchester United è testimonial delle Powerbeats Pro 2 ovvero gli auricolari sportivi per l'allenamento e non a caso nel video di lancio Mainoo corre per le strade di Manchester ascoltando ABC di Nemzz. L’attaccante del Chelsea è invece testimonial per le Beats Studio Pro, le classiche cuffione che Palmer nello spot indossa mentre è intento a pattinare sul ghiaccio indossando però delle sneakers al posto dei pattini e infatti il claim che chiude il video recita: “Alcuni giocano, altri volteggiano”.
Beats by Dre ha sempre legato la sua immagine agli sportivi, a partire da Lebron James, ma in tempi recenti ha scelto di puntare con decisione sui calciatori, gli sportivi che soprattutto in Europa sono in grado di attrarre le maggiori attenzioni. Prima di Mainoo e Palmer era stato Lamine Yamal a firmare con Beats by Dre e prima di lui era stato Erling Haaland ad essere scelto come global ambassador. E global è la parola chiave. Oggi, i calciatori sono diventati vere e proprie icone internazionali. Se in passato questa tendenza riguardava solo alcuni casi sporadici, ora la maggior parte dei giocatori ha coscienza del proprio potenziale commerciale e per questo motivo sfruttano appieno il potere mediatico legato ai loro diritti d’immagine, rendendo di conseguenza i brand più interessati che mai a investire su di loro.
Questi sono solo gli ultimi esempi di come il ruolo dei calciatori abbia ormai trasceso definitivamente i confini dello sport e anzi, i loro gesti in partita diventano marchi registrati da poter utilizzare a proprio vantaggio. Prendete Palmer e la sua esultanza con il gesto di scaldarsi con le mani sulle spalle opposte che lo ha trasformato in Cold Palmer. Questo non solo lo ha consacrato come una superstar globale, ma ha anche forgiato l'immagine di un calciatore impassibile, capace di mantenere il controllo e di esprimere al meglio il suo potenziale in ogni situazione. Una figura che si presta perfettamente anche al mondo della pubblicità, senza perdere la sua autenticità.
Nel caso di Beats by Dre, investire sui calciatori ha significato anche battere la concorrenza delle Airpods Max. Per un momento, infatti, è sembrato che le cuffie prodotte da Apple potessero prendersi la scena nel mondo del calcio, diventare un punto di riferimento per chi voleva entrare in the zone nelle ore precedenti ad una partita, basta tenere d'occhio McKennie e Kephren Thuram: durante le trasferte della Juventus non rinunciano mai alle cuffie Apple. Beats by Dre, invece, ha ribaltato la situazione puntando con decisione sulla nuova generazione di giocatori, ragazzi nati dal 2000 in avanti con cui gli adolescenti di tutto il mondo possono riconoscersi. Non c’è una situazione di monopolio, ma è indubbio che Beats by Dre sia ora il brand dominante nel calcio e nello sport in generale quando si parla di cuffie.