
Agli Enhanced Games tutto è lecito
Anche il doping
29 Maggio 2025
Mercoledì 21 marzo il nuotatore greco Kristian Gkolomeev ha battuto il record mondiale nei 50 metri stile libero con il tempo di 20 secondi e 89 centesimi. Il precedente record risaliva al 2009 e stabilendo questo primato Gkolomeev ha ricevuto un premio da un milione di dollari. C’è però un problema: il suo record non viene considerato valido da World Aquatics, la federazione mondiale del nuoto, in quanto dopato. Gkolomeev è infatti uno degli atleti che ha deciso di aderire al programma degli Enhanced Games, ovvero l’organizzazione sportiva che mira ad entrare in competizione con i Giochi Olimpici in cui tutto è permesso, doping compreso, e la cui prima edizione è in programma nel 2026 a Las Vegas. Gkolomeev aveva già tentato in precedenza di battere il record e dopo essere sceso sotto il primato mondiale ha confermato di aver seguito un programma di due mesi in cui ha utilizzato sostanze dopanti. Gli organizzatori non hanno reso noti i dettagli di queste sostanze ma secondo la loro versione si tratta di medicinali prescritti legalmente e, di conseguenza, non ottenuti clandestinamente come solitamente accade con il doping.
Nel manifesto di presentazione, gli Enhanced Games si presentano come: “i pionieri del miglioramento umano, al fine di sbloccare il pieno potenziale delle capacità umane, promuovere l'equità e le opportunità, proteggere il diritto degli individui a diventare straordinari… L'eccellenza atletica è la ricerca dell'espansione delle capacità umane attraverso la dedizione alla perfezione del talento, della tecnologia e del progresso scientifico. L'eccellenza non deve essere confinata da confini arbitrari e la vera grandezza fiorisce nella libertà di esplorare, migliorare ed evolvere oltre ciò che è stato”. Provando a semplificare, gli Enhanced Games non seguono le regole della World Anti-Doping Agency lasciando piena libertà agli atleti di fare ciò che vogliono del loro corpo. Il doping non è obbligatorio, non sono previsti test nella stessa misura in cui accade ai Giochi Olimpici ma esiste un Performance Enhancement Protocol, un sistema che consente ai medici di monitorare gli atleti, mentre un comitato etico approva i trattamenti, al fine di garantire che ogni forma di "miglioramento" sia sicura, legale e fondata su evidenze scientifiche.
Non si tratta solo di doping, gli Enhanced Games aprono a qualsiasi tipo di soluzione legata allo sport e al miglioramento delle prestazioni degli atleti. Ad esempio nel nuoto è possibile utilizzare i costumi da gara interamente in poliuretano che sono stati messi al bando da World Aquatics in quanto favorivano il galleggiamento dei nuotatori andando inevitabilmente a migliorare le prestazioni in vasca. Come detto la prima edizione degli Enhanced Games è in programma per l’estate 2026 presso il Resorts World di Las Vegas con tre sport in calendario: nuoto (50/100 metri stile libero, 50/100 metri farfalla), atletica (100 metri piani, 110/100 metri ad ostacoli e 60 metri piani) e sollevamento pesi (snatch e clean and jerk). Il montepremi può arrivare a 500.000 dollari per ogni evento oltre ad un ulteriore milione di dollari nel caso in cui un atleta sia in grado di battere il record del mondo dei 100 metri piani oppure dei 50 metri stile libero.
Ovviamente la WADA e il CIO hanno condannato gli Enhanced Games, sottolineando come rappresentino una violazione di ogni concetto di fair play e concorrenza leale nello sport oltre che mettere in pericolo la salute degli atleti coinvolti. Atleti che sulla carta sono dei veri professionisti come il già citato Gkolomeev, quinto nella finale dei 50 stile libero agli ultimi Giochi Olimpici di Parigi 2024, oppure l’australiano James Magnussen, vincitore di tre medaglie olimpiche tra Londra 2012 e Rio 2016. Ad attrarre questi atleti non è stata esclusivamente la possibilità di poter stabilire un record del mondo ma anche, per non dire soprattutto, la possibilità di guadagnare con una gara quanto avrebbero potuto guadagnare in una carriera. Gli Enhanced Games offrono i pagamenti più alti per gli atleti tra compensi per le presenze, bonus basati sul ranking e premi per i record. Da dove arrivano i soldi? Dal sostegno di alcuni dei più importanti private fund al mondo tra cui 1789 Equity ovvero il fondo a cui fa capo Donald Trump Jr ovvero il figlio del presidente degli Stati Uniti.
A prescindere da come la si pensi sulla questione morale, sul fatto che sia lecito o meno che un atleta sia autorizzato a prendere sostanze dopanti, che sia pericoloso oppure che in questo modo si possa gestire meglio un ambiente clandestino che il sistema antidoping fatica a tenere sotto controllo, resta la conferma che esiste una corrente ostinata e contraria nel mondo dello sport. Una componente che ha deciso di spezzare ogni rapporto con la tradizione per provare a porsi come avanguardia. Lo abbiamo visto nel calcio, nel golf e nel tennis. Ora tocca agli sport olimpici per eccellenza e in questo caso la sfida è al concetto di cosa sia lecito e cosa non lo sia.