L'Arsenal sta ridefinendo l'intersezione tra calcio e moda È davvero possibile non sbagliare nemmeno una collezione? La risposta è sì.

È appena uscita l’ennesima collezione lifestyle dell’Arsenal: in collaborazione con A-COLD-WALL, i Gunners danno ancora una volta prova di essere un’eccellenza assoluta quando si parla di intersezione tra calcio e moda. Ormai le release delle collezioni da parte dei club calcistici sono all’ordine del giorno, ma nessuno ne propone così tante - e tutte così curate - come l’Arsenal. Un merito che va a chi definisce estetica e linguaggio visivo del club.

Se prendiamo in considerazione solamente la nuova annata, iniziata ad agosto 2025, l'Arsenal prima della collezione con A Cold Wall ci aveva stupito con quella in collaborazione con NTS, aggiungendo un altro pezzetto all'incredibile domino che continua ad aggiornare anno dopo anno. Il primo grande statement di grandezza da parte dell'Arsenal nell'intersezione tra calcio e moda è arrivato nel 2019, quando 424 è diventato il formalwear partner della squadra femminile dei Gunners. Poi nel 2021 è arrivata la prima collezione con il brand californiano fondato da Guillermo Andrade; la liasion poi è culminata con nel momento della Paris Fashion Week, presentando la collezione AW25. Tra i partecipanti alla sfilata c'erano gli ex giocatori dell'Arsenal Robert Pirès e Mathieu Flamini, ma anche il centrocampista Joe Willock. 

Le migliori collezioni della storia recente dell'Arsenal

Nonostante, nella lunga serie di collezioni dell’Arsenal, quella con 424 sia certamente la partnership più degna di nota, ce ne sono molte altre che non sono passate inosservate. Tra queste possiamo citare LABRUM London, il cui brand ha scelto di sfilare sul manto erboso dell’Emirates Stadium e di realizzare la Away jersey nella stagione 2024/25. Anche in questo caso si tratta di un brand piuttosto di nicchia, soprattutto per una collezione nata da un ufficio creativo di una squadra di calcio: sarà l’aria di Londra, l’internazionalità come polo creativo, ma considerare brand di questo calibro per realizzare collezioni lifestyle non è certo alla portata di tutti i top club europei. A queste due collaborazioni se ne aggiunge una terza: quella con Aries, che, pur forse un gradino al di sotto di LABRUM e 424, resta significativa. Aries ha sede a Londra e ha aperto il suo primo store nel cuore di Soho, ma produce circa il 90% dei suoi capi in Italia, paese con una lunga tradizione manifatturiera.

È comunque un marchio con un’anima tutta sua e una ricercatezza non scontata. La co-fondatrice Sofia Prantera ha studiato alla Central Saint Martins e ha lavorato in passato con marchi come Silas e Holmes, mentre il fondatore Fergus Purcell è noto per le sue skills grafiche, tra cui la creazione del logo di Palace Skateboards, altro brand londinese. Qui emerge un’altra capacità dell’Arsenal: bilanciare le proprie collezioni tra brand e creativi londinesi e internazionali, o londinesi con un’attenzione particolare a etnie e culture lontane. Parliamo nuovamente di LABRUM London, il cui fondatore Foday Dumbuya è cresciuto tra Freetown (Sierra Leone), Cipro e Londra: esperienze che hanno profondamente influenzato la sua visione creativa. LABRUM nasce infatti con l’obiettivo di raccontare storie inedite dell’Africa occidentale, utilizzando la moda come mezzo per colmare il divario culturale tra la società occidentale e le tradizioni africane.

Insomma, già questi sono validissimi motivi per considerare l’Arsenal un fiore all’occhiello nella costruzione di quel legame oggi imprescindibile tra moda e calcio. Le community, le piccole comunità, sono fondamentali non solo per la reputazione di un club, ma soprattutto per il riconoscimento all’interno del sistema moda, soprattutto perché non è scontato discostarsi dai soliti grandi player. E, comunque, possiamo dirlo: da anni non eravamo così entusiasti per una collezione di A-COLD-WALL, e ci è voluto l’Arsenal.