«Sarei stato un calciatore alla Florenzi» - Intervista a Flavio Cobolli Una chiacchierata tra Roma, tatuaggi e moda
I primi due titoli ATP vinti a Bucarest e Amburgo. Il suo miglior risultato di sempre in uno Slam con i quarti di finale raggiunti a Wimbledon, dove per altro ha affrontato il suo idolo Novak Djokovic sul Centrale. Il derby con l'amico Lorenzo Musetti agli US Open. Ci sono tanti motivi per cui Flavio Cobolli non dimenticherà facilmente il 2025, l'anno che lo ha proiettato definitivamente nell'élite del tennis mondiale.
Eppure, quando lo incontriamo al Park Tennis Training di Genova nell'ambito di un'iniziativa organizzata da Pulsee Luce e Gas, non ci sembra di parlare con il tennista che è stato in grado di raggiungere la posizione numero 17 della classifica ATP. Ma con un ragazzo di 23 anni che si gode il momento e chiacchiera con noi senza problemi delle sue passioni: la Roma, i tatuaggi e la moda.
Fuori dal campo quale look preferisci? Descrivici un outfit per un’uscita con amici
"Io vado a giorni. Posso essere sia molto pariolino che molto casual. Mi piace sicuramente vestirmi un po’ largo. Mi piace essere comodo. So dosare o comunque vestirmi in maniera differente a seconda di quello che devo fare".
Avresti mai immaginato un giorno di affrontare Lorenzo Musetti agli US Open?
"L’abbiamo pensato perchè comunque siamo persone che hanno vissuto molti momenti insieme prima di questo US Open, siamo stati molto tempo insieme. Abbiamo fatto quasi tutto insieme. Ce lo aspettavamo che potesse capitare".
Torniamo invece a Wimbledon: quarti di finale sul Centrale contro Novak Djokovic, il tuo idolo. Ci fai una Top 3 dei tuoi tennisti di sempre
"Novak Djokovic. Fabio Fognini. Lorenzo Musetti".
Un’altra tua passione è la Roma: quale maglia ti piace di più tra quelle di quest’anno?
"Le ho prese già tutte e tre, quella che mi sta meglio è quella bianca. Ricorda il circolo in cui sono nato, il Parioli, che è bianco e verde".
E qual è il tuo logo preferito?
"Questo (indica il tatuaggio del Lupetto, nda)".
Riesci a fare una cronologia di tutti i tatuaggi che hai fatto?
"Ne ho 30 ormai ed è difficile. Ho tatuato la frase presente sulla fascia da capitano di De Rossi ("Sei tu l'unica mia sposa, sei tu l'unico mio Amor", nda), qui il Lupetto, sulla gamba ho una coreografia. Sono tutti tatuaggi un po’ strani e casuali perché mi sveglio e vado a tatuarmi. Non sono uno che se li immagina e che se li pensa per tante ore. Sono un po’ strano".
Parlaci della tua amicizia con Edoardo Bove, porti anche un tatuaggio per celebrare questo rapporto.
"Il più importante di tutti. Noi siamo molto amici, siamo legati sin da quando siamo bambini ed è una persona che è molto importante per me, per la mia carriera e per il mio futuro perché è una persona che io stimo, che io amo, e che ho piacere che sia con me".
Che ruolo avevi nelle giovanili della Roma e che ruolo credi avresti fatto se avessi continuato?
"Sono partito alto a destra e poi mi sono trasferito un po’ più in basso ma sarei stato sicuramente sulla fascia destra. Alla Florenzi, un giocatore un po’ duttile".
Chi sceglieresti tra De Rossi e Totti?
"Tutti e due. De Rossi è stato il mio idolo calcistico e Totti la leggenda della mia squadra del cuore".