Chi ha disegnato la Como Cup? La prima edizione è stata vinta dalla squadra di Cesc Fabregas
La prima edizione della Como Cup si è conclusa ieri sera con la vittoria per 3-0 del Como in finale contro l'Ajax. Un torneo in cui il club di Mirwan Suwarso ha dato sfoggio ancora una volta della sua idea di luxury football con una fusione tra musica, lifestyle e calcio. Il concerto di Becky Hill venerdì sera, accompagnata da Sick Luke e Patrick Nazemi, ha soddisfatto il primo punto e di fatto ha dato il via alla nuova stagione di live allo stadio Sinigaglia dopo che nella scorsa stagione si erano esibiti fra gli altri Gue Pequeno, Camilla Magli e Gaia. Il secondo punto, quello legato al lifestyle, si è manifestato nella serie di eventi, rassegne e popup che hanno caratterizzato Football on the Lake ovvero il festival che ha fatto da contorno al torneo. E infine il calcio, l’esca con cui il Como ha attirato sulle sponde del lago migliaia di tifosi e appassionati provenienti da tutta Europa.
L’ultimo atto della competizione è stata la consegna da parte del presidente Mirwan Suwarso della Como Cup al capitano Alessandro Gabrielloni. Realizzata con maestria dai talentuosi artigiani di CEDAP, rinomato laboratorio di design e lavorazione dei metalli con una lunga e prestigiosa tradizione radicata nel territorio comasco, la coppa nella visione del club rappresenta molto più di un semplice trofeo. Incarna, infatti, il profondo legame con il patrimonio culturale e artigianale della regione, unendo sapientemente tecnica, estetica e passione. Al tempo stesso, simboleggia l’ambizione, l’eccellenza e lo spirito competitivo che animano l’intero evento, diventando un emblema tangibile dei valori che lo caratterizzano e lo rendono unico.
La coppa era stata presentata al pubblico mercoledì sera da Rhuigi Villaseñor, direttore creativo del club, dopo che i maestri artigiani di CEDAP hanno lavorato alla sua creazione partendo da un’immagine concettuale. Dalla progettazione iniziale sono stati sviluppati gli stampi per la tornitura della coppa e della base. Le maniglie, invece, sono frutto di un processo interamente manuale: prima modellate a mano, poi forgiate in una pregiata lega di ottone. Il logo, che richiama l’emblema storico del Como 1907, è stato progettato con l’ausilio della grafica computerizzata e scolpito da un blocco di metallo pieno tramite fresatura a controllo numerico. Il risultato finale è una creazione che rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione artigianale e innovazione tecnologica. Il trofeo più ambito dell’estate calcistica.
