
L'inaugurazione della Como Cup vista da bordocampo Siamo stati allo stadio Sinigaglia per Como-Al Ahli
Mercoledì sera abbiamo assistito da bordocampo all’inaugurazione della Como Cup, il prestigioso torneo internazionale che si sta disputando allo stadio Sinigaglia. Un evento di altissimo livello che, oltre ai padroni di casa del Como guidati da Cesc Fàbregas, vede coinvolti club del calibro di Ajax, Celtic e Al-Ahli. Un appuntamento che punta in alto, come confermato dal presidente del club Mirwan Suwarso, che ha rivelato come i diritti televisivi siano stati venduti a 25 emittenti internazionali. Già nei pressi dello stadio, prima ancora di ritirare l’accredito ed entrare, si respirava un’atmosfera internazionale: conversazioni in inglese, tedesco e tante altre lingue si intrecciavano tra i presenti, restituendo l’impressione di trovarsi in una vera competizione europea. Tutto, dentro e fuori dal campo, raccontava un evento pensato nei minimi dettagli. Nulla lasciava intendere che Como-Al-Ahli fosse una semplice amichevole estiva: il pallone ufficiale adidas posizionato sul piedistallo, come nelle grandi serate di Champions; la scenografia coreografica all’ingresso delle squadre in campo; la nuova Home jersey del Como con il riflesso del lago; Rhuigi Villaseñor, direttore creativo del club, con un impeccabile completo giacca-pantalone navy blue abbinato ad una camicia bianca che presentava la Como Cup al pubblico con eleganza e solennità.
Il resto lo hanno fatto i protagonisti in campo. Da una parte, giocatori del calibro di Sergi Roberto, Caqueret e Baturina; dall’altra, fuoriclasse come Riyad Mahrez, Franck Kessié, Galeno e Allan Saint-Maximin. I ritmi di gioco, in particolare nel corso del primo tempo, replicavano fedelmente quelli delle partite ufficiali e se non fosse stato per l’afa di fine luglio sembrava di assistere a una sfida di un grande torneo europeo. Un'ulteriore conferma è arrivata dal pubblico, totalmente partecipe e trascinato dall’energia della serata: dal boato per il gol del capitano Patrick Cutrone ai fischi contro l’arbitro per decisioni contestate e le urla rivolte agli avversari quando provavano a perdere tempo. Emozioni vere, autentiche, che hanno raggiunto il culmine nel momento più atteso ovvero l’ingresso in campo dei due beniamini: Nico Paz, talento classe 2004 che ha rubato il cuore di adulti e bambini come confermato dall’invasione di maglie numero 79 sugli spalti, e Alessandro Gabrielloni, idolo emotivo della tifoseria accolto in campo con una standing ovation.
La Como Cup non è soltanto calcio, ma il simbolo di un progetto strategico a lungo termine voluto dal club. L’obiettivo è ambizioso e si muove su due binari: da un lato attrarre turisti e posizionare Como come una destinazione calcistica riconoscibile a livello internazionale, sfruttando il fascino del lago e la crescente rilevanza sportiva della squadra; dall’altro, potenziare l’offerta riservata a sponsor, aziende e ospiti VIP, elevando la qualità dell’esperienza negli spazi premium. Questo approccio consentirà di alleggerire progressivamente i costi dei biglietti popolari, con un traguardo molto chiaro: rendere l’accesso alla curva completamente gratuito entro tre anni. Un modello ispirato al caso virtuoso del Fortuna Düsseldorf, in Germania, che dimostra come accessibilità e sostenibilità economica possano convivere. La Como Cup, in questo contesto, rappresenta solo il primo passo concreto di una visione più ampia, che unisce calcio, territorio e innovazione.









































































