
La presenza di Gucci nel calcio è più forte di quanto si ricordi Dai look anni Duemila di CR7 alla nuova maglia Away del Chelsea
Pochi calciatori sono stati associati a un brand in maniera del tutto organica, senza cioè legarsi a sponsorizzazioni o contratti da brand ambassador, come è accaduto a Cristiano Ronaldo con Gucci – soprattutto durante gli anni Duemila. La sua passione per la maison rappresentava sia lo sfarzo dei primi soldi spesi in capi d’abbigliamento dopo i contratti milionari, sia l’estetica del calciatore per antonomasia in quel decennio, ormai evidente e praticamente canonizzata.
Il percorso di Gucci nel calcio parte certamente da Cristiano Ronaldo, ma attraversa anche molte altre tappe: dalle scelte stilistiche personali dei giocatori alle collaborazioni dirette con la maison, dalle sponsorizzazioni con atleti di livello mondiale fino a combinazioni cromatiche che, ci permettiamo di dire, potrebbero essere state influenzate dall’iconico rosso e verde del brand.
La maglia Away del Chelsea per la stagione 2025/26
E partiamo proprio da quest’ultimo caso: i Blues, infatti, quest’anno hanno presentato una maglia da trasferta che sembra uscita direttamente dall’ufficio stile di Gucci. I bordi delle maniche e le sottili strisce centrali riprendono quasi identiche le tonalità tipiche della maison fiorentina. Ci piace immaginare, con un po’ di fantasia, che in Nike si siano ispirati al color blocking di Gucci.
Gli outfit Y2K (e non solo) di Cristiano Ronaldo
La metà degli anni Duemiladieci è stata un periodo di transizione fondamentale per l’abbigliamento dei calciatori; forse il momento per antonomasia in cui ha iniziato a delinearsi uno stile riconoscibile, che, come già accennato, coincideva spesso con sfarzo e ostentazione: un modo per i giocatori di elevarsi socialmente ostentando beni resi accessibili dai loro stipendi. Riguardare oggi, a distanza di anni, alcuni di quei look - di cui abbiamo spesso parlato - permette di cogliere il cambiamento radicale avvenuto da allora, in un’epoca in cui i calciatori stanno certamente ampliando la varietà del loro guardaroba.
La collaborazione di Gucci con Palace Skateboards
Salto indietro al 2022, anno della collaborazione tra Gucci e Palace Skateboards: un progetto che univa gli stilemi del brand londinese di skateboarding con un deciso intervento stilistico da parte di Gucci. Il risultato era il classico drop di Palace arricchito da forti influenze calcistiche: una jersey azzurra con il pattern all-over della maison fiorentina ben in evidenza e una versione nera a maniche lunghe, ispirata alle divise da allenamento, caratterizzata da polsini elasticizzati. Un’estetica che è tornata anche nell’estate 2025, quando il Chelsea ha rilanciato una reinterpretazione simile in collaborazione con Jordan Vickors.
La fascia per capelli di Saint-Maximin
Oggi al Club América, Allan Saint-Maximin vanta più di qualche stagione nel recente passato in cui ha seminato il panico prima con la maglia del Nizza e poi con quella del Newcastle, scrivendo al tempo stesso un nuovo capitolo nella storia delle fasce per capelli indossate dai calciatori. Se fino ad allora l’occhio era abituato a versioni più sottili, come quelle di Nesta, Maldini, Inzaghi o Totti, con Saint-Maximin e la sua fascia per capelli di ispirazione tennistica firmata Gucci si assiste a un vero ribaltamento estetico.
Jack Grealish global ambassador di Gucci
Nel 2022, con un contratto a sette cifre, Jack Grealish è diventato il primo ambassador sportivo ufficiale di Gucci. Tutto ciò è accaduto solo tre anni fa, e oggi sembra quasi fantascienza, considerando che il principale ambassador sportivo del brand sia ora un talento generazionale come Jannik Sinner, e che Gucci abbia (forse giustamente) scelto di associare il proprio nome al tennis più che al calcio. Possiamo dunque dire che l’esperienza di Jack Grealish come ambassador di Gucci rappresenti un esperimento fallito del brand per entrare nel mondo del calcio.





























































