Il rinascimento estetico della Serie A Le maglie per la stagione 2025/26 sono le più belle di sempre?
L’arrivo di Kevin de Bruyne al Napoli e di Luka Modric al Milan hanno aperto una discussione: la Serie A si sta trasformando nel cimitero degli elefanti? Il campionato italiano non può competere con le spese e gli ingaggi delle squadre di Premier League o delle altre big del calcio europeo come Real Madrid e PSG, per questo motivo ora può sperare di attrarre grandi campioni solamente nella fase finale della loro carriera. Un brutto colpo per chi crede ancora che la Serie A abbia lo stesso appeal di fine anni ‘90 quando i migliori calciatori al mondo arrivavano in Italia nel picco delle rispettive carriere. Oggi la Serie A è una tappa di passaggio per chi è in attesa di fare un salto verso campionati più importanti. Una condizione che non sarebbe nemmeno così terribile se non fosse che a fare da cornice a quanto succede in campo, c’è una situazione di mediocrità assoluta. La Lega Serie A ha fatto della lotta alla pirateria il suo cavallo di battaglia, nel frattempo non ammette che le produzioni per effetti grafici e riprese non sono minimamente all’altezza della concorrenza. C’è poi il problema degli stadi, condizione che in vista degli Europei del 2032 è stata fotografata perfettamente dal presidente della UEFA Aleksander Ceferin: "Non esagero se dico che le vostre infrastrutture sono terribili, c'è qualcosa da fare anche come Governo e come Comuni". Eppure in questo contesto di profonda delusione, la stagione 2025/26 della Serie A potrebbe passare alla storia come quella con le migliori maglie di sempre.
Un rinascimento estetico che permette al campionato italiano di riprendersi almeno in questo campo una posizione di vertice rispetto alle altre leghe europee. Ogni squadra può contare su produzioni realizzate su misura per le rispettive necessità. Home jersey che abbracciano la tradizione senza per forza cadere nel tranello della nostalgia, oppure nuovi pattern che permettono di rompere le monotonie di canoni ben stabiliti come possono essere le righe verticali. Away jersey eleganti ma non per forza noiose, caratterizzate da cenni artistici che richiamano la storia del club oppure le meraviglie architettoniche della città. Senza sottovalutare la portata dei Third kit, spesso campo di sperimentazioni estetiche di dubbio gusto da parte degli sponsor tecnici e che invece diventano la tela per offrire ai tifosi tutto quello che non hanno trovato nella Home oppure nell'Away jersey e quindi design classici rivisitati in chiave moderna oppure novità assolute che però riflettono l’anima della città e della tifoseria. A tutto questo va aggiunto una cura quasi maniacale per colletti, giromanica e utilizzo dei loghi.
Che siano grandi marchi oppure piccoli brand che lavorano con un solo club, le maglie da gioco per la nuova stagione della Serie A sono bellissime. E non si tratta solo delle jersey. I club hanno lavorato con precisione anche per curare le campagne di lancio che hanno accompagnato la presentazione delle nuove maglie: capi studiati per il campo ma che mai come oggi devono saper rispondere a necessità legate al mondo del fashion e quindi alla volontà di tifosi e collezionisti di poterle indossare in qualsiasi contesto, non solo allo stadio oppure al bar o sul divano nei giorni delle partite. Il salto di qualità nelle produzioni è stato straordinario, oltre che inaspettato. Un ritorno ai picchi degli anni '90 quando la Serie A era il campionato con le maglie più belle per via di un proliferare di pattern geometrici e template rivoluzionari ricordati con affetto ancora oggi. Una nuova identità estetica che rischia anche di essere passeggera e che per questo motivo va goduta e apprezzata fino in fondo. Pronosticare chi vincerà lo Scudetto, chi andrà in Champions League oppure chi retrocederà è molto difficile ma non ci sono dubbi sul fatto che ricorderemo per sempre la stagione 2025/26 della Serie A per via delle sue maglie bellissime.
