Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore

«Treccine, buzzcut: ho avuto ogni tipo di acconciatura al Manchester United. Ma l’unica volta in cui Sir Alex Ferguson si è arrabbiato con me è stata quando mi sono presentato a Carrington con i capelli sparati in tutte le direzioni, dopo aver tolto le treccine». 

Oggi Rio Ferdinand ha 46 anni e ha abbandonato il calcio giocato da oltre un decennio. Lavora come telecronista per TNT Sports e gestisce la Rio Ferdinand Foundation, un’organizzazione benefica che si occupa di creare opportunità per i giovani per promuovere l’uguaglianza, favorire la mobilità sociale e aiutarli a realizzare il proprio potenziale. La fondazione offre anche tirocini con aziende come Ralph Lauren, Aston Martin e TNT Sports. 

Rio resterà per sempre nella memoria degli appassionati di calcio, non solo per le sue qualità tecniche e atletiche, ma anche perché è stato molto più di un semplice sportivo. È una di quelle personalità meritevole di aver plasmato l'estetica degli anni 2000. Basta pensare a un giocatore come Rio Ferdinand per capire quanto fosse affascinante la Premier League in quel periodo. Anzi, meglio ricordarla come Barclays Premier League.

Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572824
Jacket LOUIS VUITTON
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572825
Full look LOUIS VUITTON, watch AUDEMARS PIGUET
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572826
Coat FERRAGAMO

«Mi sento benissimo da quando ho smesso di giocare. Ho cinque figli e adoro vederli crescere. Investo i miei soldi nel settore tech e a volte faccio anche il modello. Non potrei chiedere di più. Mi piace tanto fare il telecronista, ma le emozioni che sentivo in campo con il Manchester United sono un qualcosa che non proverò mai più».

Rio Ferdinand è una vera icona di stile. La sua consacrazione nel mondo della moda è arrivata con la sua partecipazione alla campagna World’s Neighborhood SS24 di Aimé Leon Dore. Canottiera, cappello da pescatore e foulard di seta annodato al collo. È impossibile dimenticare il volto di una leggenda del calcio anni 2000 come Ferdinand, uno che raramente passava inosservato, anche quando combatteva sul campo da gioco al fianco di Cristiano Ronaldo o camminava per le strade di Manchester accanto a Paul Scholes e Wayne Rooney. L’abbiamo incontrato a Londra, nei pressi di Whitechapel: rilassato, sorseggia una tazza di caffè e inizia a raccontarci la sua vita. Il calcio, in ogni sua forma, è ancora ben presente nella sua mente.

«A volte penso che mi piacerebbe essere un calciatore oggi. Sai, ci penso quando commento le grandi partite di Champions League, di solito. Ma soprattutto perché mi piacerebbe usare molto i social media, in modo creativo. Se fossi un calciatore oggi, mostrerei tutto su Instagram. La mia personalità, le cose che possiedo. Userei Instagram soprattutto per intimidire i miei avversari. Sai quanto sarebbe bello incutere paura ai tuoi avversari sui social? E sai un’altra cosa? Vorrei essere un giocatore al giorno d'oggi perché odiavo quelle maglie con le maniche enormi che indossavamo allo United!»

Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572828
Full look ZEGNA
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572829
Full look ZEGNA
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572831

Rio è uno che non sembra mandarle a dire; probabilmente la sua carriera da commentatore lo ha reso ancora più disinibito. In ogni caso, fin da giovane si intuiva che la sua era una personalità travolgente, senza filtri. Questo si riflette anche nella sua passione per la moda, una forma d’espressione potente che ti definisce.

«Se fossi un calciatore oggi, vorrei essere come David Alaba; oppure Jules Koundé, sì, lui è il top. Mi piacerebbe postare i miei tunnel fits. Per me la moda è molto importante, è un modo per esprimere la mia personalità senza parlare. Non riesco a credere che Hansi Flick abbia proibito ai suoi giocatori di vestirsi come vogliono quando arrivano allo stadio. Nel mio caso è stato facile entrare nel mondo della moda perché mio padre è un sarto, ha molto gusto ed è stato la mia icona di stile quando ero bambino. È stato facile anche perché ero un calciatore; è semplice: guadagnavo molti soldi e potevo permettermi qualsiasi cosa volessi».

La differenza tra i calciatori di oggi e quelli di 20 o 30 anni fa è che all’epoca non solo era difficile trovare sportivi interessati alla moda, ma era praticamente impossibile che giocatori di medio livello, che non giocavano in campionati o squadre di primo piano, si mostrassero interessati a un settore spesso considerato frivolo. Ora la situazione è completamente cambiata, e anche calciatori meno conosciuti si interessano alla moda perché hanno capito che non deve esserci alcuna correlazione tra l’estetica personale e le capacità calcistiche.

Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572830
Full look LORO PIANA, watch AUDEMARS PIGUET
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572832
Full look FERRAGAMO, watch AUDEMARS PIGUET
Oversized sleeves? Fuck'em, intervista a Rio Ferdinand Da Carrington ad Aimé Leon Dore | Image 572833
Full look LOUIS VUITTON

Tuttavia, anni fa era più evidente di oggi che i calciatori con uno stile più riconoscibile erano anche i più talentuosi. In questo enorme divario tra superstar e "giocatori normali", i grandi nomi venivano scelti per le campagne pubblicitarie dei giganti dello sportswear come Nike, mentre i "normali" non venivano considerati dai brand di moda o dai marchi emergenti. È per questo che superstar come Rio Ferdinand, Luis Figo, Cristiano Ronaldo e David Beckham hanno sviluppato una certa sensibilità per l’estetica in generale.

«Pensa solo a uno dei video commercial di Nike, The Cage. Uno dei più famosi. Con me, Luis Figo, Thierry Henry, Fabio Cannavaro, Roberto Carlos. Nike era il brand sulla bocca di tutti, il più “hot” in circolazione, e tutti sognavano di indossarlo. Era abbigliamento sportivo, sì, ma soprattutto era moda. Quello che voglio dire è che era scritto nelle stelle che un giorno la moda sarebbe diventata una passione più forte per me, ma soprattutto che approcciare la moda in questo modo, grazie al calcio, in un’epoca in cui il calciatore appassionato di vestiti era lontano da qualsiasi stereotipo convenzionale, mi ha aiutato enormemente ad ampliare i miei interessi e il mio modo di vedere le cose, le amicizie che cerco, le relazioni che mantengo nel tempo. Forse è anche per questo che Harry Styles è uno dei miei migliori amici, ma questa è un’altra lunga storia…»

Les Vêtements de Football – The Golden Age of Football Jerseys è un progetto firmato nss sports e dedicato all’epoca d’oro delle maglie da calcio. Sarà presentato in esclusiva a New York durante gli ultimi giorni del Mondiale per Club 2025, in collaborazione con Classic Football Shirts, Million Goods e con un party da Regina's Grocery. Le date di New York saranno comunicate prossimamente, così come gli store e le location in Europa e nel resto del mondo dove il libro sarà venduto e presentato.

Il preorder è disponibile sul nostro e-commerce a questo link.