«Tutto può essere Etro» - Intervista a Marco De Vincenzo

Giunto alla sua quarta collezione per il brand, il direttore creativo traccia il suo bilancio

«Tutto può essere Etro» - Intervista a Marco De Vincenzo Giunto alla sua quarta collezione per il brand, il direttore creativo traccia il suo bilancio

Entrare in un atelier il giorno prima di uno show è sempre quasi meglio che vedere lo show. Quando capita di vedere Gabriella Karefa-Johnson al lavoro tra look e accessori? O i designer fermare una modella a metà camminata per sistemare una scarpa, l’orlo di un lungo abito trasparente ricamato di fiori? Quando capita, soprattutto, di vedere una collezione (ancora per poco) mai mostrata al pubblico in un singolo colpo d’occhio, tutta appesa insieme su una lunga rella? Questo è lo scenario che è apparso davanti a chi scrive quando è entrato nell’atelier di Etro per parlare con Marco De Vincenzo, veterano della moda, direttore creativo di Etro e Head Designer della pelletteria di Fendi, fondatore del suo marchio – sembra che tutti i ruoli in cima alla catena del mondo alimentare della moda siano facili da gestire per lui, che ne parla con una semplicità davvero sorprendente. «Credo che ogni lavoro sia un lavoro di gruppo. Oggi non c’è un singolo autore – c’è coralità», dice con un sorriso – e in effetti a osservarlo a lavoro si nota subito l’atteggiamento aperto di chi è abituato a coordinare una squadra, a dirigere una brigata o «quest’orchestra», come la definisce lui. «Non ho mai avuto un ufficio, ho sempre lavorato in luoghi comuni», spiega, evocando forse inconsapevolmente l’idea di un’assenza di pareti, delimitazioni o compartimenti stagni che è la stessa immagine con cui poi descrive il suo lavoro da Etro: «Uomo, donna, casa, accessori… È come lavorare a porte aperte. Spesso succede che il tessuto di una poltrona diventi una giacca, quello di una giacca diventi un divano. Sono vasi comunicanti». Che è poi anche il motivo per cui le sue prime tre collezioni del brand si trovano tanto in sintonia tra loro: «Le collezioni maschili e femminili di gennaio sono nate insieme, una è stata chiusa prima ma sono state fatte nello stesso momento».