
Perché nel 1999 Buffon indossò un kit dei Glasgow Rangers? Un incidente estetico che coinvolse Champion e Nike
Gianluigi Buffon nel corso della sua carriera ha giocato anche una partita ufficiale indossando la maglia dei Glasgow Rangers. L’episodio risale all’agosto 1999 quando il portiere era un giocatore del Parma e i gialloblù allenati da Alberto Malesani affrontarono la squadra scozzese nei preliminari di Champions League. Nella stagione precedente il Parma aveva vinto la Coppa Uefa e quella squadra è entrata nel mito sportivo anche per la maglia che indossava la sera in cui sconfisse 3-0 il Marsiglia nella finale di Mosca, ovvero l’iconica jersey a bande orizzontali giallo e blu realizzata da Lotto. Una rivoluzione stilistica realizzata in accordo con la famiglia Tanzi, proprietaria del club: abbandonato il look total white, il pattern a bande orizzontali venne replicato con forme leggermente differenti sia per la seconda maglia bianca che per la terza maglia blu scuro oltre che per le divise dei portieri. Nella stagione 1999/2000 Champion prese il posto di Lotto come sponsor tecnico del Parma e decise di mantenere lo stesso pattern per la home jersey e per le divise da portiere. E proprio una delle divise da portiere causò il cortocircuito estetico che portò Buffon a indossare una maglia dei Glasgow Rangers.
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’arbitro José María García-Arand non permise a Buffon di utilizzare il kit da portiere scelto dal Parma per la trasferta di Ibrox. Non ci sono dettagli sul kit in questione e le opzioni sono due. Potrebbe trattarsi di una maglia a bande orizzontali nere e rosa con dettagli sempre rosa, ovvero l’away jersey realizzata da Champion per i portieri del Parma, oppure del third kit del Parma per quella stagione, una divisa navy blue con dettagli in giallo. Tutti gli altri kit sono esclusi per questioni cromatiche, nel senso che avrebbero ottenuto il benestare dalla terna arbitrale. Il primo kit da portiere prevedeva una maglia a bande orizzontali bianche e azzurre, inoltre Buffon nel corso di quella stagione così come in quella precedente era solito utilizzare anche la terza maglia da gioco oppure l’away jersey, come ad esempio accadde proprio nella gara di andata dei preliminari di Champions League contro i Rangers dato che Buffon indossò la maglia bianca con banda blu al centro ideata da Champion come away kit. Il problema è che Buffon quella sera di agosto non potè ripiegare su nessuna di quelle alternative.
Per ovviare a questo problema, i Rangers decisero di mettere a disposizione del Parma uno dei loro kit da portiere ovvero una maglia arancione con una piccola banda orizzontale blue navy all’altezza del petto, tonalità ripresa anche per polsini e colletto. Una maglia che restituisce un senso di nostalgia dato che probabilmente è una delle ultime maglie da portiere in cui vennero applicate delle protezioni per spalle e gomiti. Ma a rendere ancora più incredibile questa vicenda è un altro aspetto estetico. I Rangers all’epoca erano sponsorizzati Nike ma quando Buffon scese in campo quella sera tecnicamente indossava una maglia Champion, questo perché venne messa a disposizione una jersey pulita, senza sponsor, così che il Parma potesse applicare le patch dei propri sponsor ovvero Champion e Parmalat. L’unica patch che non venne applicata fu la coccarda celebrativa per la vittoria della Coppa Italia della stagione precedente. Uno scenario irreplicabile oggi, sia perché i kit da utilizzare in partite ufficiali UEFA vengono definiti nel dettaglio giorni prima della partita e poi perché sarebbe assurdo anche solo immaginare che adidas, PUMA, Nike o un qualsiasi altro brand internazionale accetti di utilizzare un kit di un competitor applicando il proprio logo.





























































