
Quando il Boca Juniors influenzò l'estetica di Maradona Un atto di protesta diventato un look iconico
Quando pensiamo a Diego Armando Maradona, la prima immagine che ci viene in mente è quella del suo periodo a Napoli: una folta chioma di capelli mossi neri. Un look che lo ha accompagnato per gran parte della sua carriera, sicuramente nei momenti più importanti come la vittoria del Mondiale con l’Argentina nel 1986 e i due Scudetti vinti con il Napoli nel 1987 e nel 1990. Oggi quell’immagine è diventata anche un’opera d’arte dato che l’ispirazione per il murales che lo raffigura a Napoli sulla facciata di un palazzo in via Emanuele de Deo al numero 60 arriva proprio da quella estetica. Una seconda corrente estetica legata a Maradona è quella che lo ha accompagnato nella seconda parte di carriera, un capello corto in stile marines, perfetto per la sua ultima apparizione ad un Mondiale in occasione di USA 1994. E poi c’è una terza corrente, più breve, in cui Maradona involontariamente si fece influenzare dal Boca Juniors.
Dobbiamo tornare al 1995. L’ultima immagine del Maradona calciatore risale all’estate 1994 in occasione dei Mondiali, l’urlo di rabbia che gli trasfigura il volto dopo il gol segnato alla Grecia a cui fa seguito l'istantanea dell’infermiera che lo prende per mano per accompagnarlo al test antidoping. Quel test risulterà positivo all'efedrina, una sostanza che Maradona assunse nel corso della sua preparazione fisica all’evento e che lo aiutò a perdere peso, 15 chili in totale. Leggenda vuole che la FIFA avesse assicurato a Maradona che non sarebbe stato esaminato ma dopo le critiche del Pibe de Oro alla federazione, quell’accordo venne fatto saltare e Maradona fu costretto a sottoporsi al test antidoping. La positività a quel test gli costò 15 mesi di squalifica. Tornò in campo ufficialmente il 7 ottobre 1995 con la maglia del Boca Juniors, la squadra di cui il padre era tifoso e per cui giocò nella stagione 1981/82 prima del suo passaggio al Barcellona.
Per celebrare quella che a tutti gli effetti era un ritorno a casa, Maradona decise di omaggiare i colori sociali del Boca Juniors e il modo in cui vengono applicati sulla Home jersey. In occasione della sfida contro il Colon, nel giorno in cui tornò a vestire la numero 10 del Boca Juniors alla Bombonera, Maradona scese in campo con una sorprendente meches bionda che gli colorava una striscia di capelli sul lato destro. Secondo la versione più accreditata, un atto di protesta in quanto Daniel Passarella, all’epoca CT dell’Argentina, aveva imposto a tutti i giocatori della nazionale dei look militari con capelli cortissimi oltre ad un divieto assoluto di orecchini e dei test antidroga a sorpresa. Per manifestare la sua vicinanza ai calciatori della nazionale, Maradona si tinse i capelli dando vita ad un look iconico.
Una seconda versione riporta che Maradona decise di colorare di biondo una parte dei suoi capelli mentre si trovava in una fattoria a Punta del Este dove si stava allenando prima del suo ritorno in campo. Cronologicamente siamo a inizio luglio, 45 giorni prima di prima di un'amichevole giocata dal Boca Juniors in Corea del Sud. Proprio l'apparizione in quell'amichevole, già con il suo nuovo look, creò un effetto emulazione senza paragoni tanto che quando Maradona giocherà la già citata partita contro il Colon, migliaia di persone sugli spalti della Bombonera hanno replicato il suo look. "Mi sono dipinto una striscia gialla sui capelli, una striscia come la maglia del Boca, ma con un messaggio: tutto in segno di ripudio", è la citazione attribuita a Maradona a conferma del sentimento di ribellione alla base di questa estetica.
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Quella fascia bionda si intonava perfettamente con la banda orizzontale gialla su sfondo blu che da sempre è sinonimo del Boca Juniors, un template nato per caso. Costretti ad abbandonare la maglia bianca a strisce verticali per via di una partita persa contro il Nottingham de Almagro, i soci del Boca Juniors nel 1906 trassero ispirazione dalla bandiera della Svezia che sventolava sulla Drottning Sophia, uno dei battelli attraccati al porto de La Boca, il quartiere di Buenos Aires in cui il club venne fondato da un gruppo di immigrati italiani provenienti da Genova. Nasce così la leggenda Azul y oro del Boca Juniors, una delle composizioni cromatiche più famose e significative nel mondo del calcio. Così forte ed impattante da influenzare persino l'estetica del calciatore più grande di tutti i tempi.





























































