
La rivincita dei loghi vintage nel calcio Tutte le soluzioni adottate da club e sponsor per valorizzarli
Tra gli effetti della rivoluzione estetica delle maglie da calcio, c’è senza dubbio la valorizzazione dei loghi. Se fino a qualche anno fa club e brand non sentivano il bisogno di modificare questo simbolo, ora sono costantemente costretti a trovare nuove soluzioni affinché i loghi non rappresentino una nota stonata nell’armonia cromatica di un kit. È nata come novità, si è trasformata in richiesta dei tifosi ed ora è un obbligo. A volte questo significa modificare i colori sociali, in altri casi significa reintrodurre un logo dal passato e nei casi più estremi la creazione di nuovi.
Quello che conta è dare un tocco di contemporaneità ad un’espressione grafica che è sinonimo di storia per un club oltre che esserne la sua immagine. Un’immagine che può essere modificata o sostituita per la necessità di attribuire ad ogni maglia da gioco una sua connotazione ben definita. E se le novità più difficilmente riguardano le Home jersey, ultimo baluardo della tradizione alla vista dei tifosi, Away e Third kit si prestano per una serie di sperimentazioni che hanno nei loghi vintage il trend più facilmente riconoscibile.
La nuova ondata
In questa ricerca della perfezione cromatica, i loghi vintage rappresentano un’ancora di salvezza per i club e per i brand. Una soluzione semplice per accarezzare i sentimenti dei tifosi. Poi ovviamente la reintroduzione di vecchi loghi non deve essere mai fine a sé stessa. L’Ajax ad esempio, nell’ambito di un rebranding completo, ha reintrodotto una versione più dettagliata del volto di Aiace Telamonio, in contrasto con le politiche minimal che hanno caratterizzato la scena mondiale del calcio. Logo che per la stagione 2025/26 compare con la stessa silhouette su tutte e tre le maglie griffate da adidas ma in tre colorazioni diverse.
Un altro esempio di valorizzazione di loghi vintage viene dalla Premier League grazie allo splendido lavoro portato avanti da adidas con l’Arsenal. Il logo del cannone è tra i più amati dai tifosi Gunners e per questo motivo è stato riproposto in due versioni per la stagione 2025/26, in argento sulla maglia Away e in rosso Highbury sulla Third. Gli esempi non finiscono qui. Sempre adidas ha utilizzato loghi vintage per Manchester United e Liverpool così come per il Bayern Monaco ha rispolverato un disegno degli anni ‘20. Nike per il modello Total 90 realizzato per Chelsea e Tottenham ha utilizzato due loghi storici: la scritta CFC utilizzata tra il 1986 e il 2005 per i Blues, il galletto accompagnato dalla scritta "Audere est facere" per gli Spurs.
La Serie A non si sottrae a questo trend: New Balance per la maglia Away dell’Atalanta ha utilizzato un logo visto per la volta nel 1963, PUMA ha lavorato con grande attenzione per esaltare il ritorno del Diavoletto su una maglia ufficiale del Milan, Mizuno per la Lazio ha riproposto lo storico stemma con l’aquilotto stilizzato adottato alla fine degli anni Settanta, Kappa per il Genoa ha puntato sul “gallinaccio”, Joma ripropone lo stemma comparso sulle maglie del Verona nella stagione 1984/85 così come Acerbis è tornata agli anni ‘70 per il logo da applicare sulla maglia Away della Cremonese.
Tre maglie, tre loghi diversi
I loghi, come detto, rappresentano la storia del club. Un patrimonio culturale che si rinnova di decennio in decennio creando un archivio estetico da cui attingere a piene mani durante il processo creativo. E così una conseguenza di questa ricerca è quella che porta ad utilizzare tre loghi differenti su tre maglie differenti. Non per vanità, ma perché la storia è il più grande asset che i club possono spendere con i propri tifosi. Un dettaglio che arriva dal passato profuma sempre di buongusto e raffinatezza ed è in grado di regalare ad una maglia una dimensione elegante a prescindere che sia una jersey pensata per la tradizione o per essere un'innovazione. Garantisce personalità trasformandolo in un pezzo unico da collezione.
È il caso ad esempio della Roma. Sulla prima maglia giallorossa compare la lupa capitolina che allatta Romolo e Remo all’interno di uno scudo, probabilmente per l’ultima volta accompagnati dalla scritta ROMA 1927 dato che il club ha annunciato l'intenzione di cambiare il proprio logo in vista delle celebrazioni per il centenario del club. Sul petto della maglia Away si vede il Lupetto disegnato da Piero Gratton, il simbolo a cui i tifosi giallorossi sono più legati, mentre per il Third kit adidas ha optato per il trigramma tradizionale ASR.
Tre loghi per tre maglie è anche la soluzione adottata da hummel per il Sunderland. Sulla Home jersey a bande verticali rossobianche compare il logo ufficiale che il club utilizza dal 1997 ovvero dall’anno in cui hanno cominciato a disputare le proprie gare casalinghe presso lo Stadium of Light. In precedenza, a partire dal 1972, il Sunderland utilizzava un classico scudo caratterizzato da una barca in mezzo al mare e che, rivisitato così che il blu della maglia sostituisca il nero del disegno originale, compare sulla maglia Away. Infine la terza maglia nera mette in mostra un nuovo logo tono su tono, un felino in omaggio al soprannome Black cats.
Stesso logo ma cambiano i colori
Un’altra grande corrente estetica è quella per cui i loghi mantengono la silhouette originale ma cambiano colore, applicati sulla maglia in modalità monocratica. È il caso ad esempio di PUMA con il Milan e con il Sassuolo per le rispettive maglie Home oltre che per la Third jersey del Manchester City. Anche Nike ha optato per questa soluzione con la maglia Home dell’Inter, ufficializzando l’introduzione della tonalità Chlorine Blue, e per la Third jersey del Barcellona, mentre per l'Away kit dedicato a Kobe Bryant è stato utilizzato un sorprendente effetto pelle di serpente. Il Napoli per la sua maglia Away ha scelto finiture in oro.
Il brand che però ha applicato al meglio la teoria delle versione monocromatica dei loghi è stato senza dubbio New Balance con il Bayer Leverkusen. Nella prima stagione di questa nuova partnership con il club tedesco sono stati presentati tre loghi identici per tre maglie ognuno dei quali realizzato con una componente cromatica differente: un logo rosso con finiture nere per la Home, un logo rosso con finiture bianche per la Away e un logo azzurro con rifiniture blu per la Third jersey.
Nuovi loghi
Puntare su loghi vintage è una soluzione ma di certo non è l’unica scelta che i club hanno a disposizione per valorizzarli. Così come rivisitare il logo originale con colorazioni e formule differenti rappresenta un'opzione ma non per forza la soluzione migliore. Per questo motivo c'è anche chi ha deciso di disegnare e utilizzare nuovi loghi, a volte strizzando l’occhio alla tradizione e altre volte puntando su una nuova identità.
Nella prima casistica rientra l’Everton che per la terza maglia griffata Castore ha deciso di abbandonare il suo classico logo per inserire un simbolo pentagonale in tinta unita bianca che richiama al Prince Rupert’s Tower ovvero la casa di cella che solitamente compare al centro del logo ufficiale dell’Everton. Al secondo filone appartiene invece il Girona che, su spinta del City Football Group, ha sfoggiato sulla Third jersey un logo mai utilizzato prima di questa stagione su una maglia da calcio. Nel dettaglio si tratta di una G in caps lock che sta per Orgull Gironí, ovvero il motto introdotto nella stagione 2017/18, e che il club aveva presentato ufficialmente nel corso della scorsa stagione ma che sino ad ora non aveva mai rimpiazzato il logo ufficiale del club.
Perché alla fine il logo non è solo un simbolo, è l'immagine del club. Come qualsiasi altro brand, anche le squadre di calcio hanno compreso fino in fondo quanto sia importante adattarlo al contesto per aumentarne la portata comunicativa, rafforzare la propria identità e creare un senso di comunità tra i tifosi. Un concetto assimilato anche dagli sponsor tecnici che hanno intercettato il potenziale di loghi vintage, rivisitati e nuovi ed ora studiano dei design che sappiano garantirne la giusta esposizione sulle maglie. Lo abbiamo definito un trend ma è più corretto dire che siamo di fronte ad una nuova era in cui i loghi non possono più essere trascurati.


















































































