Il più grande downgrade di sempre per una Home jersey Come Nike e Chelsea hanno sprecato un'occasione

Un pattern architettonico, ispirato all'urbanistica di Londra: è la fantasia che caratterizza la Home jersey del Chelsea per la stagione 2025/26. Una maglia, utilizzata per la prima volta al Mondiale per Club, che nonostante questa soluzione stilistica singolare resta fedele ai canoni tradizionali e di conseguenza si consegna ad una visione basica. Una prima maglia monocromatica con dettagli in bianco così da rispettare la tradizione, i colori sociali e soprattutto i sentimenti dei tifosi. Senza troppi giri di parole, un downgrade rispetto a quanto visto nella stagione precedente. Anzi: il più grande downgrade di sempre per una Home jersey da una stagione rispetto a quella precedente. La Home jersey del Chelsea per la stagione 2024/25 aveva spiazzato tutti. Nike aveva puntato su una fiamma che si sviluppava lungo tutta la maglia e i pantaloncini senza seguire una soluzione precisa. Un disegno ondulato, una fantasia psichedelica che univa effetti azzurri a finiture in bianco. Dettagli in arancione completavano la maglia insieme ai loghi con effetto 3D. Una sorta di evoluzione di quanto visto nella stagione precedente quando loghi iridescenti andavano ad arricchire una semplice maglia blu con inserti bianchi.

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Un azzardo certo, che però si inseriva perfettamente nella nuova narrazione che il Chelsea stava cercando di costruire. L’era Roman Abramovich era stata contraddistinta da tanti titoli, tanti campioni, tanti soldi spesi sul mercato ma il club era rimasto schiavo di un'immagine che, Drogba a parte, non è mai stata cool. Non c’è mai stata una sensazione di freschezza, ogni successo in Premier League oppure in campo internazionale ha sempre avuto un sapore di vecchia aristocrazia. L’arrivo di Todd Boehly e del fondo Clearlake Capital hanno scosso alle fondamenta questo dogma. La percezione intorno al Chelsea cambiò improvvisamente, aiutata da una serie infinita di giovani calciatori acquistati senza badare a spese. La nuova visione societaria del Chelsea doveva per forza essere accompagnata da una nuova identità. Più fresca, moderna. Era necessaria una rottura e la Home jersey della stagione 2024/25 soddisfava alla perfezione questa esigenza. Un capo che non solo si staccava dalla storia del club ma proiettava il Chelsea in una dimensione differente rispetto a tutte le altre squadre europee. “La tradizione è un'innovazione ben riuscita” e quella di Nike per il Chelsea era molto più di un'innovazione ben riuscita, era un colpo di genio trasformato in cult dall’ascesa di Cold Palmer.

Le Home jersey sono il singolo indumento calcistico in cui si sperimenta il meno possibile perché club e brand sono giustamente spaventati dalla reazione dei tifosi, difensori delle tradizioni e primi clienti. È in questo contesto che Nike aveva deciso di andare in direzione opposta, osando con le proprie idee, come dovrebbe essere nella filosofia di un brand che mira ad essere il leader del settore. I successi nascono dalle intuizioni e quella di realizzare una prima maglia con una fantasia di fiamme era stata la migliore avuta da Nike negli ultimi anni. La Home jersey 2024/25 è una maglia che tornerà ciclicamente nelle discussioni sulla miglior prima maglia di sempre. Un discorso che non riguarderà mai la maglia 2025/26, un prodotto certamente curato, accompagnato da una bellissima comunicazione che celebra il legame del Chelsea con la città di Londra ma soprattutto con i suoi tifosi. L’aggiunta del claim “Our House”, preso in prestito dai Madness, carica di hype una jersey destinata ad essere dimenticata al termine della stagione. Un peccato perché Nike e Chelsea avevano la grande occasione per ribadire la loro posizione avanguardistica nel mondo delle maglie da calcio. Ripetersi e superarsi non è mai facile in nessun campo, in questo caso resta la sensazione che non è stato fatto nemmeno un tentativo.