
La UFC terrà un evento alla Casa Bianca Ovviamente il 4 luglio
Here we go. La UFC terrà un evento presso la Casa Bianca. La notizia circolava da settimane ma giovedì notte è arrivata la conferma ufficiale da parte del presidente della federazione Dana White dopo un incontro tenuto a Washington. White non ha fornito una data ufficiale ma l’idea della UFC è quella di organizzare l’evento il 4 luglio 2026, in occasione delle celebrazioni per i 250 anni dell'Indipendenza. Promotore dell’evento è ovviamente il Presidente degli Stati Uniti in persona, Donald Trump, grande fan della UFC che non più tardi dello scorso giugno era in prima fila per UFC 316 con tanto di omaggio da parte dei lottatori al termine dei rispettivi match.
Il rapporto tra Donald Trump e Dana White risale all'inizio degli anni 2000 quando Trump ospitò i primi eventi della federazione presso il Trump Taj Mahal, il casinò inaugurato da Trump nel 1990 presso Atlantic City e che dopo il fallimento del 2016 è stato riaperto con il nome di Hard Rock Hotel & Casino Atlantic City. White non ha mai nascosto la sua amicizia con Trump sottolineando come fu uno dei primi a credere nelle potenzialità della federazione. Da allora la relazione è proseguita tra alti e bassi con White che nel 2016 tenne un discorso alla convention dei Repubblicani che ufficializzò la candidatura di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti in quello che poi si trasformò nel suo primo mandato, operazione ripetuta anche nel 2024 presso il Madison Square Garden di New York nel corso di un evento organizzato da Trump pochi giorni prima delle elezioni. Inoltre White, lo scorso 5 novembre, tenne un discorso anche nel corso dei festeggiamenti per la rielezione di Donald Trump.
@realdonaldtrump Launching my TikTok at @UFC original sound - President Donald J Trump
Trump a sua volta ha utilizzato la UFC per rilanciare la sua immagine a livello nazionale dopo le rivolte del 6 gennaio 2021. Nel dettaglio sfruttò l’evento UFC 302 per aprire il suo profilo ufficiale TikTok, elemento diventato poi centrale nella sua campagna elettorale che lo metteva contro Kamala Harris. Ora un nuovo capitolo con la UFC che entrerà ufficialmente alla Casa Bianca con un evento che secondo quanto riferito dallo stesso Trump potrebbe ospitare sino a 25000 persone sulla base dei rendering che gli sono stati presentati dalla figlia Ivanka. Una dichiarazione che trattandosi di Trump potrebbe essere verità, esagerazione oppure utopia. D'altronde ci sono aspetti burocratici e organizzativi non indifferenti, come ad esempio il fatto che vada costruita un'arena ottagonale con tanto di tribune all'interno del cortile del simbolo degli Stati Uniti nel mondo. Aspetto che ovviamente non spaventa Trump, impegnato in prima linea per un completo rebranding della Casa Bianca con tanto di progetto da 200 milioni di dollari per la ristrutturazione della sala da ballo.
Potenzialmente siamo di fronte all'evento sportivo più esclusivo di sempre con una richiesta di biglietti che rischia di battere ogni possibile record. Una nuova vittoria per Trump nella sua politica di soft power domestico in cui lo sport è diventato centrale. Dopo aver speso il primo mandato a difendersi dalle proteste dei giocatori NBA e aver invitato i proprietari delle franchigie NFL a boicottare qualsiasi giocatore si fosse inginocchiato durante l'esecuzione dell'inno nazionale, oggi Trump vive una sorprendente rinascita. Prima è arrivata la bromance con il presidente della FIFA Gianni Infantino iniziata con il Mondiale per Club e proseguita con la decisione di spostare da Las Vegas a Washington i sorteggi per i Mondiali 2026. Successivamente la sua proposta di organizzare partite di hockey che coinvolgano giocatori NHL e KHL nell'ambito delle relazioni con Vladimir Putin. Poi la presenza alla Daytona 500 ovvero l'evento NASCAR per eccellenza in cui ha guidato il giro di ricognizione. E pazienza se capitano eventi imbarazzanti come discutere di un attacco missilistico ai danni dell'Iran mentre i giocatori della Juventus erano presenti con lui nello Studio Ovale. Oppure che abbia minacciato di bloccare la costruzione di nuova arena NFL sino a quando i Washington Commanders non torneranno ad essere i Washington Redskins, nome abbandonato per questioni razziali nel 2020. Se prima Trump era il nemico degli sportivi, ora il fronte della resistenza non è più così compatto e sempre più federazioni cercano l'amicizia di Trump.





















































