Storia di stadi abbattuti e poi ricostruiti San Siro prima di San Siro

Con una decisione arrivata in piena notte, il Consiglio comunale di Milano ha approvato la vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter. Le due squadre potranno quindi acquistare l’impianto e le zone circostanti per 197 milioni di euro. A meno di sorprese San Siro verrà abbattuto per fare spazio ad un nuovo stadio dato che le due squadre di Milano hanno già dato mandato agli studi di architettura Foster + Partners e MANICA per la progettazione del nuovo stadio di Milano. "La città di Milano rischia di avere un ruolo marginale in uno scenario europeo e mondiale, perché San Siro non è più in grado di ospitare le finali di Champions e non è più in grado di partecipare come città italiana agli Europei del 2032", aveva dichiarato non più tardi di qualche giorno fa il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta sottolineando due aspetti che hanno messo il Comune con le spalle al muro. Il primo è che ad oggi San Siro non ha i requisiti per ospitare un qualsiasi evento UEFA e il secondo che sia Milan che Inter erano pronte a lasciare Milano pur di costruire un nuovo stadio. E così dopo un tira e molla durato anni, la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026 sarà l’ultimo evento di gala che ospiterà San Siro prima di lasciare spazio ad un nuovo impianto.

Il caso Wembley

San Siro è solo l’ultimo esempio di stadio storico che viene abbattuto per essere ricostruito completamente da zero. Il caso più famoso è senza dubbio quello di Wembley. Nel 2002 l’impianto, che ancora prevedeva la pista in terra battuta per le corse dei cani lungo tutta la circonferenza interna, venne demolito per fare spazio ad un nuovo stadio di moderna generazione. Non senza battaglie e polemiche ovviamente. Ci fu anche un tentativo per tenere almeno un dettaglio del vecchio stadio nella nuova struttura, in particolare le due torri che decoravano l’ingresso principale. Inizialmente vennero tenute in piedi ma alla fine si decise per la demolizione e al loro posto venne inserito un nuovo elemento architettonico: un arco che sovrasta l'impianto e che rende Wembley facilmente riconoscibile anche da grandi distanze.

Sempre a Londra c’è il caso del Tottenham Hotspur Stadium, un impianto di ultima generazione che ha sostituito lo storico White Hart Lane permettendo agli Spurs di entrare in nuova dimensione: non più solo calcio ma anche concerti, eventi di pugilato ma soprattutto partite NFL tanto che la squadra londinese può essere considerata la franchigia europea della lega.

E in Italia?

Tornando in Italia, l’esempio più importante è senza dubbio quello dell’Allianz Stadium, lo stadio di casa della Juventus costruito sullo stesso sito su cui sorgeva il Delle Alpi. Uno stadio nato vecchio, progettato per i Mondiali del 1990 con una pista atletica utilizzata in un solo evento ufficiale. Non incontrò mai il favore dei tifosi bianconeri, costretti a vedere la partita da distanza siderale considerato che le tribune erano molto lontane dal campo. Ne risentiva ovviamente l'atmosfera: ad esclusione di rari esempi, come semifinali di Champions League oppure big match per lo Scudetto, il Delle Alpi dava sempre la sensazione di essere vuoto.

@sportsrender Opened in 1990 for the FIFA World Cup, the Stadio delle Alpi was meant to be a modern symbol of Italian football. With a capacity of over 69,000, it became the home of Juventus and Torino FC. But despite its size, the stadium struggled to win hearts. Fans were too far from the pitch, and the atmosphere often felt cold and distant. Low attendances, poor sightlines, and a lack of identity slowly sealed its fate. By 2006, Delle Alpi was demolished to make way for something better. And from its ashes rose a new home: the Allianz Stadium, opened in 2011, built specifically for Juventus — smaller, louder, and full of character. Delle Alpi is gone, but for a generation, it was where legends like Del Piero, Zidane, and Nedvěd wrote history. Follow us @sportsrender #football #stadium #estadio #soccer #juventus #stadion All Eyes On Me - Instrumental - Dj Belite

A tutto questo aggiungete dei costi di gestione elevatissimi ed è presto spiegato il motivo per cui la Juventus già a metà anni '90 iniziò a fare pressioni sul Comune per costruire un nuovo stadio, arrivando a minacciare di lasciare la città di Torino anticipando le mosse recenti di Milan e Inter. Alle minacce in alcuni casi seguirono anche i fatti dato che la Juventus giocò alcune partite europee lontano da Torino proprio per garantirsi maggiori entrate, in particolare nel 1996 decise di disputare a Palermo la finale di ritorno della Supercoppa Europea contro il PSG.

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Alla fine il Comune di Torino cedette permettendo ai bianconeri di edificare l'area della Continassa, dove oggi sorge quello che ancora oggi è uno dei rarissimi stadi di proprietà per una squadra di Serie A. Come il Bluenergy Stadium di Udine, nient'altro che il vecchio Friuli smantellato tribuna per tribuna così da creare un impianto moderno che nell'Agosto 2025 è stato in grado di ospitare la Supercoppa Europea tra PSG e Tottenham. Ed è proprio questo il paradosso. La condizione della maggior parte degli stadi in Italia è talmente arretrata che San Siro, uno degli stadi di calcio più iconici al mondo, non rispetta i parametri minimi per ospitare un evento UEFA al contrario dello stadio di Udine. Non è questo lo spazio per dibattere se sia giusto o meno demolire San Siro, se non valga la pena di realizzare una ristrutturazione massiccia che permette di difendere e rinnovare la storia come accaduto con gli stadi di Real Madrid e Barcellona. Il punto è che bisognava fare qualcosa altrimenti San Siro avrebbe fatto davvero la fine del Colosseo, diventando un monumento archeologico.