Il primo degli ultimi derby a San Siro Come è andata e perché non ci sono state coreografie?

C’erano tanti motivi per comprendere che quello che si è giocato ieri sera a San Siro tra Inter e Milan non sarebbe stato un derby di Milano come tanti altri. A livello sportivo il Milan arrivava a questa partita forte di una striscia di cinque derby consecutivi senza sconfitte contro l’Inter, striscia che nel frattempo è arrivata a sei partite grazie al gol di Christian Pulisic e al rigore parato da Mike Maignan che hanno permesso ai rossoneri di imporsi per 1-0. C'erano altre storie sportive che si intrecciavano: il primo derby da allenatore dell'Inter per Cristian Chivu a fare da contraltare al ritorno del tecnico del Milan Massimiliano Allegri in una derby di Milano per la prima volta dal 2013. La prima volta di Luka Modric, il capitano dell'Inter Lautaro Martinez che raggiunge le 350 presenze in nerazzurro e che con una tripletta sarebbe potuto diventare il miglior marcatore assoluto dell'Inter nella storia dei derby.

Perché non ci sono state coreografie?

Un altro motivo di interesse era legato al tifo dato che questo era il primo derby dopo le sentenze di Doppia Curva ovvero l'inchiesta della Procura di Milano che tra le altre cose ha portato alla condanna in primo grado a 10 anni di carcere per Andrea Beretta, ex capo ultra dell'Inter, e Luca Lucci, capo del tifo organizzato del Milan. Gli strascichi di questa inchiesta si sono visti anche sugli spalti dato che né la Curva Nord legata all'Inter né la Curva Sud legata al Milan hanno esposto quelle coreografie colorate che hanno permesso al derby di Milano di trasformarsi in un cult per tifosi e appassionati.

Una decisione figlia del controllo sempre più stringente che la Procura di Milano sta esercitando sui due gruppi, tanto che gli ultras dell'Inter nemmeno hanno presentato una richiesta per esporre una coreografia mentre gli ultras del Milan non hanno ottenuto il permesso per esibire alcuni striscioni tra cui quello con la scritta "sodalizio", ricreato furbescamente per qualche minuto con le luci dei telefoni. Niente sfottò né da una parte, né dall'altra. Nessun richiamo alla sconfitta dell'Inter nell'ultima finale di Champions League per 5-0 contro il PSG. San Siro è rimasto nudo, ad esclusione di un'iniziativa ufficiale da parte dell'Inter che ha permesso di colorare con cartoncini neri e blù il primo e il secondo anello arancio.

Vendita San Siro, il prezzo ufficiale

C'erano altri motivi poi, più marginali, come ad esempio il debutto del nuovo pallone arancione di PUMA oppure della ref cam ma alla resa dei conti questo derby è stato speciale perchè è stato il primo degli ultimi che si giocherà a San Siro. Alla vigilia del match il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta aveva sottolineato l’importanza storica di questa partita puntando sul fatto che le due squadre per la prima volta nella storia sono comproprietarie del Meazza. Passaggio questo reso possibile dal rogito con cui Inter e Milan lo scorso 5 novembre hanno ufficializzato l’acquisto di San Siro per 197 milioni di euro dal Comune di Milano. Quello che però Marotta non ha sottolineato nel suo commento è che Milan e Inter sono d’accordo nel demolire lo stadio e costruirne uno nuovo in vista degli Europei 2032.

Il nuovo San Siro

Da qui in poi sarà un lungo conto alla rovescia, ogni evento che si terrà a San Siro potrebbe essere l'ultimo. La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026 sarà l'ultimo evento di gala. Forse ci sarà spazio per un'ultima finale di Champions League. Per un'ultima partita della Nazionale. Per un ultimo concerto. E poi, a meno di colpi di scena, il paesaggio urbanistico di Milano è destinato ad essere stravolto con la demolizione di San Siro: uno dei pochi stadi che ancora può fregiarsi del titolo di monumento perché chiunque, appassionato di calcio o meno, saprebbe riconoscerlo dalla sua silhouette. Ovviamente nell’immaginario comune l'impianto che sarà disegnato dall'architetto Norman Foster insieme allo studio di Milano MANICA Architecture prenderà il nome di Nuovo San Siro ma nella realtà dei fatti per quanto bello, funzionale e tecnologico potrà essere non sarà all’altezza della bellezza del Meazza.