La prima e unica sfilata di moda a San Siro Storia della cerimonia di apertura di Italia '90

La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026 sarà l’ultimo evento di gala che ospiterà San Siro prima di essere demolito. L’obiettivo dichiarato di Milan e Inter è infatti quello di realizzare un nuovo impianto in tempo per gli Europei del 2032, che l’Italia organizza insieme alla Turchia. Per rendere questo obiettivo possibile, i lavori per il nuovo stadio molto probabilmente cominceranno nel 2027. Con la demolizione resteranno solamente i ricordi di momenti iconici: i derby, le notti europee, le finali di Champions League e anche l’unica altra grande cerimonia ospitata da San Siro ovvero quella per l'inaugurazione dei Mondiali di Italia '90. San Siro quel giorno per qualche istante smise i panni di stadio da calcio e si trasformò in un’enorme passerella a cielo aperto.

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La cerimonia, completamente impostata su l'esportazione del Made in Italy agli occhi del mondo, si aprì con l’esibizione di Edoardo Bennato e Gianna Nannini i quali interpretarono Notti Magiche, ovvero la versione italiana dell’originale To Be Number One di Giorgio Moroder che diventò una hit senza tempo citata ancora oggi nelle occasioni in cui la Nazionale partecipa a manifestazioni internazionali. Terminata la performance, spazio alla moda: modelle provenienti da tutto il mondo sfilarono su due passerelle realizzate appositamente lungo le due linee laterali per poi indirizzarsi verso il centro del campo. Vennero divise in quattro gruppi, ognuno dei quali rappresentava uno dei quattro continenti presenti alla manifestazione. A loro volta i costumi dei continenti furono realizzati da quattro brand italiani.

Dalla passerella al campo da calcio

Il primo a sfilare fu Valentino che per Nord America e Sud America realizzò una collezione contraddistinta dal suo inconfondibile rosso. In prima battuta spazio a vestiti corti con spalle scoperte, un fiocco all’altezza della vita e una fantasia a frange all’altezza del petto presa in prestito dai giubbotti da cowboy. Il tutto abbinato a stivali ad altezza ginocchio, un cappello western oppure un sombrero e in alternativa un cerchietto con piuma per richiamare i Nativi americani. Dietro di loro spazio a composizioni più complesse con vestiti da sera abbinati a gonne oppure mantelli di seta. La collezione in rappresentanza dell’Africa fu curata da Missoni: abiti neri sopra i quali si sviluppavano geometrie colorate sfruttando rettangoli oppure forme più spigolose. Un look di chiara ispirazione tribale completato da cappelli Kente, choker e orecchini di stoffa insieme a turbanti o altri copricapo eleganti.

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Giallo fu invece il colore scelto da Mila Schön per caratterizzare la collezione dedicata all’Asia, probabilmente la più ricca per varietà estetica e produzioni in cui si mecolano diverse tonalità. Tuniche giallo paglierino accompagnate da turbanti e veli, cappelli intrecciati di ispirazione indiana, top floreali, due pezzi argentati, copricapo oro in tessuto, abiti da sera con effetto sbiadito. L’ultimo a sfilare fu Ferré con una collezione creata per l’Europa sfruttando diverse tonalità di verde: abiti smanicati con effetto vedo non vedo in cui le barre orizzontali spezzano il tessuto trasparente, tailleur con camicette oppure maglie dalle forme morbidissime, costumi interi a volte scollati e in altri casi chiusi abbinati a veli leggerissimi, completi eleganti con spacco, gonne con effetto carta pesta.

Quando il calcio incrocia la moda

Quattro brand che unirono le forze per creare un momento iconico che può essere considerato come uno dei primi incroci tra il mondo del fashion e quello dello sport. E se oggi questa interconnessione, che diamo per scontata e assodata, è legata principalmente a sportswear oppure a linee casual, nel 1990 il primo passo venne fatto dall’alta moda.

Il coinvolgimento di Valentino, Mila Schön, Missori e Gianfranco Ferrè fu decisivo per la creazione di uno show iconico all’interno di uno stadio da calcio in occasione della manifestazione più seguita e attesa dai tifosi. Un'estensione della Milano Fashion Week in un territorio ancora vergine dalle contaminazioni fashion come poteva essere il calcio, italiano e mondiale, di inizio anni '90. Ancora oggi quella cerimonia di apertura, conclusasi con un’esecuzione live dal Teatro alla Scala del Va, Pensiero diretta dal Maestro Riccardo Muti, è considerata un capolavoro. Il mix perfetto di classe, eleganza e stile. Proprio come l'architettura di San Siro.

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