
Perché gli allenatori italiani sono in fissa con le adidas Copa Mundial? E con i modelli adidas in generale, come De Rossi e Italiano
Tutti dettagli di cui la Copa Mundial non ha mai avuto bisogno, perché nasce come una scarpa che punta sulla qualità dei materiali. È questo aspetto ad averla consacrata nell’olimpo degli scarpini: la sua durabilità, la sua essenzialità e il fatto che sia sempre stata percepita come una scarpa "seria", concepita per giocatori seri, più attenti all’efficacia che alle velleità estetiche o futili giocate in mezzo al campo. Una delle evoluzioni più interessanti del mondo degli scarpini - merito sia della comunicazione dei brand, sia delle tecnologie introdotte nella loro realizzazione - è stata proprio la possibilità di associare a ogni modello un vero e proprio identikit di calciatore. Le Mercurial erano per i dribblomani; le Tiempo per i registi alla Andrea Pirlo; le adidas Predator al massimo per le mezzali tecniche; le Copa Mundial, invece, sono sempre state collegate al calciatore di squadra con forte leadership, senza fronzoli.
La fissa degli allenatori italiani con le Copa Mundial
Negli anni Ottanta e all’inizio degli anni Novanta, la maggior parte degli attuali allenatori di Serie A era nel pieno della carriera da calciatore o, al massimo, ancora nei settori giovanili, fatta eccezione per i più giovani (come Thiago Motta, Daniele De Rossi e Raffaele Palladino) che in quel periodo muovevano invece i primi passi sui campi da calcio. È dunque per un motivo prettamente generazionale che tutti gli allenatori di Serie A, tolta qualche eccezione, continuano a utilizzare le adidas Copa Mundial anche nei panni di tecnici: quello scarpino è rimasto nel tempo una vera e propria icona e, collegandoci al discorso precedente, anche un simbolo di professionalità. Così, anche sotto i cappottoni da allenamento, la Copa Mundial resta la scelta giusta. Inoltre, essendo stata un prodotto continuativo di adidas per decenni, ha attraversato generazioni diverse e ha trovato una nuova nicchia proprio negli allenatori - soprattutto considerando che ormai i calciatori che le indossano sono praticamente scomparsi, trattandosi di un modello molto tradizionale e piuttosto pesante rispetto agli scarpini moderni; ma soprattutto considerato che gli allenatori, una volta terminati i contratti con gli sponsor, preferiscono indossare un prodotto di qualità, o quantomeno un prodotto che è percepito come tale.
A questo si aggiunge anche la voce secondo cui adidas vorrebbe interrompere la produzione nei prossimi anni: forse è anche per questo che Luciano Spalletti, durante i primi allenamenti alla Juventus, ha dichiarato in un’intervista: «Le Copa Mundial di adidas sono quelle che ho sempre sognato e me le sono portate dietro: me le hanno messe a disposizione anche loro (la Juventus), ma per timore che non avessero il numero perfetto mi sono portato dietro le mie personali». Il fascino delle Copa Mundial è stato in grado di tramandare l’heritage generale di adidas, pur non essendo l’unico modello al quale gli allenatori sono affezionati: due esempi sono Vincenzo Italiano e Daniele De Rossi, che prediligono il brand delle Three Stripes durante le sedute di allenamento, con quest’ultimo che preferisce le Predator.
Noi di nss sports abbiamo stilato una lista di allenatori italiani di Serie A e Serie B che sono inseparabili dalle loro adidas Copa Mundial. Scommettiamo che questa lista sarà in continuo aggiornamento nelle stagioni a venire, man mano che subentreranno nuovi tecnici. Gli allenatori attualmente presenti sono: Antonio Conte, Luciano Spalletti, Paolo Vanoli, Gian Piero Gasperini, Raffaele Palladino, Filippo Inzaghi, Maurizio Sarri, Eusebio Di Francesco, Roberto Donadoni, Marco Baroni e Fabio Pisacane.



















































