Le maglie match worn stanno rivoluzionando il collezionismo Dove si trovano e come si riconoscono

Il ruolo delle maglie da calcio è in continua evoluzione. La prima dimensione è stata ovviamente quella del campo con la diretta conseguenza di diventare simbolo di appartenenza. Acquistare una maglia di una determinata squadra era un’estensione commerciale del tifo per quella squadra, una sorta di rinnovo della promessa di amore eterno per quei colori. La seconda dimensione, per certi versi naturale, è stata il passaggio dal semplice acquisto al collezionismo. Il tifo, alimentato anche dalla nostalgia, lasciava campo al desiderio di possedere quante più maglie da calcio possibili per senso estetico. Ma per far parte di questa corrente era in qualche modo necessario possedere un alto grado di passione per lo sport. Infine la terza dimensione, quella che stiamo vivendo oggi, è il blokecore per cui anche l’obbligo della passione è caduto in favore dello stile. Oggi si può indossare una maglia da calcio in qualsiasi contesto, non solamente allo stadio oppure al bar o in casa mentre si guarda una partita. Una conseguenza del blokecore è stato quindi quello di cambiare i parametri del collezionismo.

Come cambia il collezionismo delle maglie da calcio

Ora che le maglie da calcio non sono più un prodotto esclusivo per tifosi, anche per i collezionisti si sono sviluppati nuovi trend e oggi uno dei prodotti più ricercati sul mercato sono le match worn, ovvero le maglie da calcio indossate dai calciatori. "Ho iniziato a collezionare tantissimi anni fa partendo dalle maglie store - ci racconta Filippo Delprete, conosciuto come Italian Jersey Collector - . Poi col tempo sono arrivato ad un punto, 7 o 8 anni fa, in cui ho iniziato a vendere il materiale da store. Ho ancora qualcosa ma più che altro per un valore affettivo. Ho voluto fare qualcosa di più importante a livello collezionistico e collezionare solo maglie indossate oppure preparate per la partita. Ovviamente la reperibilità è più complicata. Puoi partecipare a delle aste. Oppure ci sono dei siti. Adesso ci sono anche delle società che le rivendono rilasciando un certificato di autenticità. È importante avere qualcosa che attesti il valore di quello che hai in mano. Altrimenti lascia il tempo che trova".

Per un collezionista più la reperibilità è difficile, più diventa intrigante la sfida di ottenere l’oggetto desiderato. Allo stesso tempo però essere collezionisti significa anche fare parte di una comunità che stimola il confronto e diventa anche il punto di appoggio per chi vuole acquistare per la prima volta una match worn: "Le maglie si trovano ovunque - ci spiega ancora Filippo -. Ci sono su Vinted, su eBay, su Subito. Ci sono gruppi Facebook con canali dedicati per i collezionisti. Io li uso per fare delle domande perché nessuno sa tutto. Ogni giorno c’è qualcosa da imparare. Io mi ritengo un grosso esperto per quelle che riguarda le maglie dell’Inter dato che rappresentano il grosso della mia collezione. Con un collezionista di sole maglie Roma ti puoi confrontare. Non puoi pretendere di sapere tutto. È giusto confrontarsi”.

Unirsi ad una community e confrontarsi con chi può saperne di più è anche il primo consiglio che Oliver Huddlestone, (nell’ordine tifoso del Middlesbrough, collezionista e content creator) si sente di offrire a chiunque voglia avvicinarsi al mondo delle match worn: "Far parte di una community di maglie da calcio su Twitter e Instagram è davvero utile. In alcuni casi sono specializzati in match worn e alcuni di loro possiedono solo match worn. Far parte di una community è fantastico. Ad esempio, io sono un grande fan di Juninho Paulista. Se voglio una maglia indossata da Juninho nel 2000, penso che riuscirò a trovarla grazie alle mie conoscenze. È possibile trovare anche articoli su eBay, Vinted e siti simili”.

Alla scoperta di MatchWornShirt

Acquistare una match worn in certi casi può essere un'ottima idea regalo. È il ragionamento che hanno seguito Bob e Tijmen Zonderwijk quando hanno provato ad acquistare una match worn dell’Ajax di Davy Klaassen da regalare a loro padre. "L’abbiamo cercata ovunque per scoprire che l’Ajax la metteva a disposizione solo per gli sponsor aziendali in occasione di aste silenziose - ci spiega Bob Zonderwijk, fondatore di MatchWornShirt insieme al fratello Tijmen -. Quindi abbiamo pensato: 'Perché non la rendete disponibile per tutti?'. Punto A: le persone ne sarebbero più felici. Punto B: le società otterrebbero il valore effettivo della maglia".

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Il passaggio citato da Bob è il primo momento in cui insieme al fratello Tijmen ragionano sulla possibilità di creare un’azienda che si occupi esclusivamente di vendere all’asta maglie match worn. Era il 2015 e dieci anni dopo quella prima idea, oggi MatchWornShirt è senza dubbio l’azienda leader nel settore delle match worn. Una realtà in grado di unire a livello globale tifosi, collezionisti e semplici appassionati mettendo all’asta migliaia di match worn: "Ci sono diversi motivi per acquistare una match worn - prosegue Bob -. Ovviamente le prestazioni dei singoli giocatori aiutano. Alla fine le persone comprano una storia o un'emozione. Non comprano una maglia. Alcuni sono interessati all’idea di una match worn, altri semplicemente vogliono una maglia di Haaland e magari la vogliono di una partita in cui non ha giocato bene, in modo da poterla acquistare a un prezzo più conveniente. Per noi, più una maglia è rovinata, meglio è. Anche se la gestione non è delle migliori, come ad esempio quando riceviamo una maglia bianca da trasferta ricoperta di fango perché ha piovuto, ma è proprio questo che la rende speciale. In fin dei conti, è questo il significato della passione".

Il Twente nel 2017 è stata la prima squadra ad ascoltare la proposta dei fratelli Zonderwijk e da allora di strada ne è stata fatta come confermato dal fatto che solo in Italia MatchWornShirt collabora con top club come Napoli e Milan mentre in Premier League può contare su partnership tra le altre con Arsenal e Manchester City. "I club non sono nostri competitor - aggiunge ancora Bob -. Il Manchester City avrà anche milioni di fan su Instagram, ma non tutti sono interessati al prodotto match worn. Noi invece possiamo contare su mezzo milione di persone interessate solo a questo prodotto e non abbiamo tempo di visitare i siti web delle squadre di calcio".

Come funzionano le aste di MatchWornShirt

Ma nel dettaglio, qual è il processo che permette a MatchWornShirt di recuperare una match worn e metterla all’asta? La prima fase, ci spiega Bob, è ovviamente di stampo legale/commerciale: "Non ogni club funziona allo stesso modo: ci sono protocolli e progetti. Abbiamo un metodo standard di lavoro, ma dobbiamo anche essere flessibili per adattarci. Si comincia con un contratto con il club e, in base alle dimensioni della squadra, determiniamo il numero adeguato di partite da seguire. Ad esempio, con il Milan possiamo occuparci di ogni singola partita e di ogni giocatore in campo. Ma magari con l’ADO Den Haag ci occupiamo solo delle grandi partite o delle maglie speciali".

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Con il secondo step si entra nella fase operativa: "Le nostre aste iniziano al calcio d’inizio dato che riceviamo in anticipo le informazioni su quali divise verranno indossate. Quello che fanno la maggior parte dei club poi è far sì che i giocatori si cambino la maglia all'intervallo. E di solito noi raccogliamo le maglie indossate nel primo tempo. Per i giocatori in panchina prendiamo una match issue. Il giorno dopo la partita, al centro di allenamento, i giocatori firmano le maglie e poi mandiamo un nostro corriere a ritirarle. Successivamente le portiamo nelle nostre strutture: le asciughiamo, le puliamo senza lavarle con acqua, assicurandoci che siano in buone condizioni igieniche ma senza che perdono l’elemento di match worn. A quel punto le fotografiamo e autentichiamo ogni singola maglia con un chip, che rappresenta il certificato digitale di autenticità".

Infine l’ultimo passaggio: "L’asta dura il meno possibile, ma dobbiamo tenere conto della logistica necessaria per far arrivare le maglie da noi. Di solito entro quattro o sette giorni chiudiamo l’asta. L’offerta più alta vince. Chi acquista può scegliere se farla incorniciare oppure no. La maggior parte dei collezionisti non vuole la cornice: amano averla appesa così com’è. Spediamo le maglie in tutto il mondo generalmente entro 24 ore, o 48 ore nelle zone più remote, perché l’entusiasmo è molto importante. Le compri perché hai un’emozione legata alla partita".

Le 10 maglie più costose di MatchWornShirt

Come detto MatchWornShirt è in grado di mettere in contatto la più grande comunità di appassionati di calcio, desiderosi di possedere una match worn. Ad esempio dal 2023 al 2025 solo per quello che riguarda la Serie A, ci sono state oltre 45mila offerte da 102 paesi differenti in totale. La maglia per cui è stato battuto il prezzo d’asta più alto è quella indossata da Scott McTominay nel maggio 2025 contro il Cagliari e con la quale il centrocampista scozzese ha realizzato uno dei due gol che ha permesso alla squadra di Antonio Conte di vincere lo Scudetto. Prezzo di vendita: €24,006.

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Una cifra spaventosa che però nemmeno si avvicina alla Top 10 delle maglie più costose di sempre battute all’asta da MatchWornShirt:

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La conferma che ognuna di queste jersey è una match worn avviene attraverso Fabricks ovvero un chip di ultima generazione inserito nella maglia: "La prassi attuale - ci spiega ancora Bob - prevede che venga rilasciato un documento in cui si attesta che un determinato giocatore ha indossato quella maglia. Riteniamo che questa prassi non sia adeguata alle esigenze future. Innanzitutto perché siamo nel 2025 e sembra molto antiquata. Inoltre, sussiste un conflitto di interessi, poiché è nel mio interesse affermare che la maglia è stata indossata, così come è nell'interesse del club, che desidera ottenere il massimo ricavo. Quindi abbiamo deciso di eliminare completamente questa pratica e di inserire un chip nella maglia che i giocatori non sentono quando la indossano.

Attraverso quel chip possiamo controllare tutte le maglie che abbiamo autenticato. Anche per il futuro. Puoi capitare che qualcuno incroci il nuovo Maradona e voglia acquistare una maglia match worn che ora vale 200 euro. Se poi quel calciatore diventerà davvero il nuovo Maradona, potrà provare a vendere la maglia per 50.000 euro. Ma come potrà dimostrare, tra 10-15 anni, che è davvero autentica? Quello che facciamo è inserire in una blockchain tutte le maglie che abbiamo autenticato così che se in futuro vorrai rivendere la maglia, potremo facilitare il processo sia a te che all'acquirente, garantendo che la maglia è autentica".

Come si riconosce una match worn autentica?

Come detto però le aste non sono l’unico strumento per acquistare una match worn. Ci si può muovere in autonomia attraverso siti e community, con il pericolo però di cadere in truffe. Il vero ostacolo nell’acquistare autonomamente una match worn è constatarne l’autenticità. Come si fa? "Il mio consiglio - sottolinea Oliver Huddlestone - è di acquistare da un venditore affidabile che abbia una buona reputazione. Se non è presente un'etichetta o la documentazione di autenticità, penso che sia necessario approfondire la questione con la persona da cui si acquista la maglia. Dove l'ha acquistata? Quali sono i dettagli della partita da cui proviene? È difficile perché a volte è un po' rischioso. Se si è inclini a credere che non sia stata indossata in partita, forse è meglio seguire il proprio istinto. Purtroppo non c'è un modo reale per provarlo".

"Facciamo un esempio - prosegue Oliver -: Dean Gordon del Middlesbrough nel 1998. Qualcuno dice di avere la sua maglia e c'è una grande macchia di fango. Un possibile passaggio è verificare manualmente su Getty Images se ci sono immagini di Middlesbrough-Southampton del 1998 per controllare se effettivamente quella maglia aveva la macchia di fango. Oppure, ad esempio, negli anni '90 molte stampe non erano di buona qualità come quelle odierne. Quindi, il 7 potrebbe essere un po' più a sinistra o la lettera potrebbe essere più vicina alla successiva. È un processo lento, che può essere fastidioso. Negli anni '90 poi i giocatori indossavano le stesse maglie per più di una partita. Ogni stagione ricevevano una manciata di magliette e alla fine della stagione potevano regalarle. Una maglietta poteva essere indossata anche per 10 partite".

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Lo scenario raccontato da Oliver è agli antipodi rispetto alla situazione attuale. Qualche dettaglio in più lo offre Filippo: "Di solito i calciatori hanno a disposizione tre maglie. Una di scorta, una per il primo tempo e una per il secondo tempo. Quella del primo tempo la tolgono e poi si mettono quella che utilizzeranno nel corso del secondo tempo. Le maglie del primo tempo adesso i calciatori sono costretti a lasciarla alla società perché hanno legami con delle aziende. Questo ovviamente non vale per tutte le partite oppure per tutte le squadre. Con la maglia del secondo tempo solitamente ci fanno quello che vogliono. La portano a casa, la regalano ad un amico, la tirano ai tifosi. La terza maglia magari rimane lì e il magazziniere la riutilizza la volta successiva oppure ci sono i casi in cui la mettono a disposizione dei tifosi. Quella non è una maglia indossata ma rimane preparata che ha delle differenze rispetto alla maglia store. Poi ci sono anche maglie che nella versione spogliatoio non differiscono dalla versione store. Ci sono squadre che non fanno differenza. Ad ogni modo queste maglie da spogliatoio si chiamano match issue".

"Le aste tendono ad alzare tantissimo i prezzi e magari il valore della maglia non è realmente quello - aggiunge Filippo cercando di analizzare la situazione da una prospettiva differente - . Ci sono delle community pronte per aiutare. I canali Facebook possono essere d’aiuto. È sempre meglio chiedere, fare una domanda in più. Banalmente, se su Vinted vedi che un venditore ha fatto tante vendite con ottime recensioni ti puoi fidare. Se invece è la prima maglia di quel venditore e hai dei dubbi, meglio lasciar perdere oppure fai una domanda in più. È esploso il mercato del collezionismo ma di collezionisti siamo sempre di meno. Sono per lo più affaristi oppure opportunisti. Provano a ottenere la maglia per poi metterla subito in vendita. Quello non è collezionismo. Sono come gli scalper nelle carte sportive oppure nelle carte dei Pokemon oppure nelle carte One Piece. Se io devo collezionare con il pensiero di avere un cimelio tra le mani che poi posso rivendere, allora non sei un collezionista. Noi collezionisti siamo quasi degli accumulatori. Ma ci teniamo a quello che abbiamo".